
E’ da tempo immemorabile che questa frase instilla il presentimento di una felice rivoluzione, di un qualcosa di immanentemente positivo pronto a soccorrerci quando si è allo stremo delle forze. E’ da tempo che aspetto i nostri, talmente tanto che non so nè da che parte arrivino e neppure, lla fin fine, chi siano. Quelle poche volte che qualcuno si è presentato come “I nostri” si è dimostrato molto all’altezza de “I loro” anzi addirittura ha destato la nostalgia dei reali antagonisti. Rimane la canzone, delle strofe gentili e soavi che dicono molto del popolo allegro e innocente che le ascoltava, dei sogni e delle certezze. Oggi “I nostri” viaggiano blindati, non si presentano per non ricevere fischi e si alleano ai “loro” per non pagare pedaggio ed evitare sconfitte brucianti… E il malvagio Pepè si potrà “sposare” la bella Rosina con tutti i comodi…
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