
Nulla come la demenziale canzone dei Fratelli Righeira intorno alla metà degli anni ’80 è riuscito a dire cosa rappresenta l’estate per la civiltà “post post industriale”, niente più a che vedere con la stagione dei raccolti, niente più ringraziamenti a santi e celebrazioni religiose varie e sono finite pure le atmosfere rigorosamente in bianco e nero delle vacanze dell’infanzia, anni ’60 le sospensioni allegre e giocose scandite dalle canzoni tormentoni dei Vianella. No, oggi la fine dell’estate stabilisce i tempi di una sorta di salto quantico, un rovesciamento totale della lettura della realtà e la ripartenza di quella di sempre, pur tuttavia, negli anni sempre più accelerata e sempre più difficilmente accessibile. Lo stacco, come in genere amiamo definire il momento dell’abbandono della routine lavorativa è sempre più l’accesso a una realtà parallela tanto più aderente a noi stessi quanto più distonica con quella di tutti i giorni. Un jet lag esistenziale che pone riflessioni (del tutto oziose, per carità) su chi siamo e su dove stiamo andando se quello che facciamo in vacanza non c’entra quasi nulla con quello che siamo ma ci divertiamo enormemente… Quando Philip Dick scrisse “Total recall” immaginò che nel futuro la più bella gratificazione potesse consistere non tanto in viaggi spaziali ma in viaggi mentali innestati nella memoria degli uomini sulla base delle richieste più diverse. E’ fantascienza certo, ma la pulsione ad una totale estraneità alla vita normale, anzi, a un totale rifiuto c’è già, eccome… Per il momento, mi fermo all’epica e fondamentale riflessione dei fratelli Rgheira “L’estate sta finendo e un anno se ne va/ sto diventando grande/ lo sai che non mi va….
Agosto 29, 2010
Certo per chi come te non vuole gettare la spugna e sentirsi ancora un fanciullo imberbe è ovvio che conviene canticchiare. So che hai chiesto al ns.idolo ispanico alcuni indirizzi di striratrici professioniste di rughette intorno agli occhi ma dopo averlo definito intellettualmente imbarazzante ti ha spedito una vignetta con un teschio e due ossa in croce sopra una zampa di gallina….io una toccatina fossi in te me la darei hai visto mai che il pirata che è anche un signore ti facesse diventare come lui??Pensamiiiii tanto tanto intensamente con el cuerpo e con la mmente como se io fossi lììììììì……….
Agosto 29, 2010
COPIONE!!!
(comunque vorrei evidenziare il fatto che hai usato la parola “distonica” in un post dove citi la canzone dei Righeira. Contesti scatologici a go-go!)
Agosto 29, 2010
Cara Ba, ti giuro che non avrei mai fatto una cosa del genere se solo avessi visto 🙂 … Sono rientrato ieri… Cercavo di metabolizzare il rientro di domani 😛
Grazie Suni, le tue parole sono di conforto, in questa ora particolarmente sofferente, ma il discorso continua nel post dedicato al TUO idolo 🙂
Agosto 29, 2010
Vedila così: siamo in perfetta sintonia 😉
Buon rientro domani a entrambi!