
Chiaccherando in un altro luogo di questo blog, manifestamente espressione di una mia larvale schizofrenia (e della mia interlocutrice, suo malgrado) mi è ricapitato di tornare con i ricordi e i pensieri ai libri di Oliver Sacks. Sono sempre stato affascinato dal mondo descritto in quelle pagine da Sacks e soprattutto tra le sue memorie, quando ricordava chi dopo essere stato riportato alla realtà (apparente?) che condividiamo tutti riusciva in qualche modo a resistere al ritorno della malattia e a conviverci. In particolare ricordo la storia di quella signora che pazientemente nella clinica conduceva una vita normale, curava le piante in giardino, aiutava gli altri malati, riceveva i suoi parenti in camera ma a una certa ora, costringeva tuti ad andarsene dalla sua camera per ricevere l’amico del cuore che, in genere, la veniva a trovare salendo su una scala a pioli ed entrando dalla finestra. L’amico era totalmente immaginario. Ma lei mandava via tutti per riceverlo e per stare sola con lui. Un film “Harvey” di parecchi anni fa interpretato magistralmente da James Stewart riesce arendere l’idea e la poesia di qualcosa che forse, solo con un po’ di sperficialità, chiamiamo pazzia. Il desiderio “folle” di una presenza inevitabilmente assente. La necessità per ciascuno di noi del personale coniglio bianco…
Novembre 15, 2010
Jonathan Carrol ne fa largo uso, di invisibili compagni. Non in Mele Bianche, ma in altri libri sì. Per dire, ma ce ne sono altri.
E’ sempre stato un tema intrigante, il lato fantastico che facciamo convivere con quello reale.
Novembre 15, 2010
Film fondamentale.
Novembre 15, 2010
@ Barbara: sì ricordo che mi avevi parlato di Carroll e avevo letto “Mele Bianche” e mi sembra di ricordare qualcosa. Credo che l’elemento interessante sia non tanto nei casi “conclamati” ma nella presenza intima, quotidiana quello che i celti chiamavano “phooka” a cui Mary Chase si ispira scrivendo, appunto, “Harvey”…
@ Galliolus: uno dei film che starebbe nella mia videoteca nella “libera repubblica di Laphroaig” 🙂
Novembre 17, 2010
Visto che mi citi……
Voi stesso potete plasmare e animare il gioco della vostra vita a volontà,
dipende da voi. Come la pazzia in un certo senso elevato,
è l’inizio di ogni sapienza, così la schizofrenia
è l’inizio di tutte le arti, di ogni fantasia.
Il Lupo della steppa – Herman Hesse
Novembre 17, 2010
Un’autorità sulla materia direi, anche la citazione 🙂 … La sapienza di vedere oltre o la fantasia di vedere altro? 🙂
Novembre 18, 2010
Herman Hesse è una garanzia….almeno per me:-)La sapienza di vedere oltre E’ la fantasia di vedere altro.
Novembre 18, 2010
So che Egli esiste.
Da qualche parte – in silenzio –
Ha nascosto la sua vita rara
Al nostro occhio grossolano.
È il gioco di un istante –
È un amoroso Agguato –
Giusto perché la Beatitudine
Meriti la propria sorpresa.
Emily Dickinson
Novembre 18, 2010
A chi tanto e a chi gnente!
Da quanno che dà segni de pazzia,
povero Meo! fa pena! È diventato
pallido, secco secco, allampanato,
robba che se lo vedi scappi via!
er dottore m’ha detto: – È ‘na mania
che nun se pô guarì: lui s’è affissato
d’esse un poeta, d’esse un letterato,
ch’è la cosa più peggio che ce sia! –
Dice ch’er gran talento è stato quello
che j’ha scombussolato un po’ la mente
pe’ via de lo sviluppo der cervello…
Povero Meo! Se invece d’esse matto
fosse rimasto scemo solamente,
chi sa che nome se sarebbe fatto!
Trilussa
Novembre 19, 2010
Chissà cosa si sarebbero detti Trilussa e la Dickinson se si fossero incontrati… Forse lui avrebbe risolto la vita della donna con il suo spirito, oppure si sarebbe perdutamente innamorato di quella donna così chiusa chissà… Oppure parfransando una famosa poeisia di lei La cosa llasù in alto dietro l’armadio era lei quando Trilussa gli entrava nella camera…. 🙂
Novembre 19, 2010
Può darsi….i sentimenti,così come le passioni sono strani…possono nascere da una frase,da uno sguardo,da una sensazione……. da mille piccole cose…..basta lasciarsi andare ma la domanda è:quanto siamo in grado di farlo?
Novembre 20, 2010
Soprattutto se le passioni e i sentimenti se ne vanno con altrettanta facilità… Come prendere il taxi con l’autista ubriaco: sai dove ti prende ma non sai dove ti lascia…:-)
Novembre 20, 2010
ahhhh… follia… quella sottile, piccola, fatina nascosta in ognuno di noi… (in alcuni meno nascosta, lo so lo so)
ossi! qui siamo nel mio territorio! 🙂 inutile che io ti ricordi, mio caro amico, che se hai bisogno di consulenza o insani consigli in materia… devi solo svoltare l’angolo 😉
qui nel nostro greenwich village (foce per chi legge) abbiamo tutto quello serve,. sempre! altro che la tua noiosissima “libera repubblica di Laphroaig” 😉
Novembre 21, 2010
Tu c’hai la fatina eh? Saresti la passione di Oliver Sacks tu, Isa :-)… Lascia stare la “Libera Repubblica” dove potrei trasferirimi anzitempo… 🙂
Novembre 21, 2010
io e la mia fatina ti mancheremmo enormemente ;))) la vita perfetta con tutte quelle elfe che te la suonano e te la cantano prima o poi ti verrebbe a noia! 😉 lo sai pure tu!!!
Novembre 21, 2010
Io infatti parlavo di sentimenti e di passioni non di infatuazioni…c’è una bella differenza.Riguardo il taxi ed il tassista preferisco andare a piedi…adoro camminare:-)
Novembre 21, 2010
Con i taxi e i taxisti ho un buon rapporto, con molti ho conversazioni che continuano da anni benchè anch’io apprezzo molto camminare… 🙂 I sentimenti e le passioni possono anche essere più “pericolose” delle semplici infatuazioni che, in fondo, ad un certo punto della vita è anche difficile trovare qualcosa o qualcuno di cui infatuarsi….
Novembre 21, 2010
Nonono dissento mi spiace….le infatuazioni sono banali alla portata immediata…bastano poche affinità, pochi argomenti e,soprattutto, una dignitosa presenza fisica….le passioni ed i sentimenti quelli si….sono veramente rarissimi da incontrare…ma sono radicati nel profondo…però,perchè c’è un però, possono anche loro nascere in maniera anticonformista…semplice…immediata…..la vita è strana ma è piena di possibilità ed è questa che la rende un’avventura unica….bisogna scegliere se buttarsi con il paracadute o meno…la vita è un gioco ed è solo una questione di scelte….dipende quanto si è disposti a puntare su queste.
Novembre 22, 2010
Il paracadute mi sembra, comunque, un’ottima invenzione… 🙂 Non credo che la prudenza, anche nei sentimenti, sia un fattore da sottovalutare o da disprezzare anche se certi slanci hanno un loro appuntamento irrevocabile con il destino (l’ha già detto qualcuno…) e il “carpe diem” è l’unica soluzione possibile… La distinzione tra “infatuazione” e “passione” non l’avevo mai sentita e credo appartenga totalmente al genere femminile… Le categorie maschili sono assai più limitate 🙂
Novembre 22, 2010
Il paracadute direi che evita di finire come Willy Coyote vale a dire spalmato per terra:-)))
Io credo che per quanto si possa essere prudenti, distaccati e nel proprio recinto di paletti mentali ci sia altro ovvero una causa ed un relativo effetto che escludono la casualità delle cose.
Riguardo il Carpe Diem (prima che Diem te carpi a te:-))) è vivere appieno la vita e coglierne le opportunità in modo tale da poter viaggiare leggeri senza il fardello dei rimorsi o peggio ancora dei rimpianti.
Se non sbaglio l’infatuazione è sinonimo di esaltazione esagerata ed irragionevole ma anche momentanea verso qualcosa o qualcuno mentre la passione penso sia radicata nel profondo e,se vera, destinata a durare nel tempo (in effetti, per quanto mi riguarda, non credo mi passerà mai l’amore sfrenato verso il cibo ed il vino, magari ad altre persone non passerà mai la passione verso il proprio lavoro, verso gli animali etc etc)sembra quindi che proprio quella tra esseri umani sia destinata ad esaurirsi, spesso, anche in tempi brevi…ma verso un lavoro,un animale,il cibo ed il vino le aspettative deluse vengono sempre giustificate….verso un altro essere umano è fuori discussione!(Come se fosse lui il responsabile delle NOSTRE aspettative nei suoi confronti)
Il pensiero maschile è lineare, semplice…tuttavia anche chi è immune (e si fa per dire)da elucubrazioni mentali conosce benissimo nel proprio intimo la differenza tra qualcosa di duraturo o passeggero alcune cose “si sentono”o semplicemente si sanno inconsciamente….Comunque se ti incontro ubriaco e alla guida di un taxi scendo e me la faccio a piedi….:-)
Novembre 22, 2010
Mi sembra saggio anche se ti contraddici, potrebbe essere un’avventura divertente sebbene rischiosa… 🙂
Novembre 23, 2010
?Eppure ero sobria quando ti ho scritto…..dov’è la contraddizione?Illuminami oh Capitano mio capitano…..:-))))))
Novembre 24, 2010
Nel fatto che non sali in taxi…. La migliore avventura che ti potrebbe capitare 🙂 e poi camminerai rimuginandoti nei rimpianti 😀
Novembre 24, 2010
:-))))))bisogna anche vedere se sono sobria per farmela a piedi….rimpianti?Naaaaa…meglio un rimorso se proprio debbo scegliere.