Apocalisse alla moviola

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Satoshi Sakada ha visto tutto da una pianta sulla quale si era arrampicato. Ha visto la sua casa, classico due piani con micro giardinetto, trai i rami di quell’albero che le foto ritraggono come l’unica cosa ancora in piedi su quella colata di cose e di liquame. “Mi sono visto passare davanti il televisore, che galleggiava come una tavola du surf, poi il frigorifero, poi il letto, poi la macchina, poi i tavoli e le sedie che mi scorrevano sotto i piedi mentre l’albero ballava. Era la mia vita che mi passava via davanti”. Stranamente Satoshi ha visto la deriva delle cose, ma non delle persone. “Non ho visto passare la mia famiglia, ma doveva essere sotto quella lava, o ancora dentro la casa aggrappata a qualcosa quando l’l’acqua ha portato via anche quella”. Era tutto, cerca le parole, e poi le dice: in “srow motion” perché i giapponesi confondono le “r” e le “l”. Apocalisse alla moviola. (da “Repubblica”)

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