Le giornate successive ai grandi impegni di lavoro mi lasciano svuotato come un sacchetto di plastica usato (l’immagine suggerisce anche qualcosa di peggio).
Resta una sensazione vaga di essere un po’ più vecchi e di aver aggiunto altri ricordi alla memoria a cui ritorneremo con affetto, nonostante tutto…
Giugno 13, 2010
Ciao Giovanni
apprezzo questo tuo modo -pudico ma sincero- di metterti in pubblico.
Ti auguro di sentirti “svuotato” perché hai dato molto e non perché sei uno strumento usurato.
Spesso ho sentito da amici scout il loro slogan: “lasciamo il mondo un po’ migliore di come lo abbiamo trovato”. Ci riflettevo giorni fa, e ho pensato una variante che mi pare pertinente con ciò che scrivi: vorrei lasciare me stesso, e gli altri, un po’ meglio di come li ho trovati. Nel senso che anche dentro ingranaggi più grandi di noi, e in un mondo che pare difficile cambiare con le nostre forze, il metodo del dare e del voler bene, lascia un segno positivo. E poi tanti segni insieme, chissà, cambieranno il mondo in meglio. La malinconia e Lou Reed hanno un fascino bellissimo, ma non ci possiamo fermare lì.
Giugno 13, 2010
Invece secondo me la malinconia a volte ci sta tutta…. E ci sta sentirsi svuotati dopo particolari “pesanti fardelli” da portare (frodo lo sa bene!!)
dai che domani ci sarà qualche madame di via currò ti farà i complimenti
Giugno 14, 2010
Accidenti Nic, la citazione del “Signore” è sontuosa… Adesso bisognerebbe scrivere “L’anello della Lanterna”.
Andrea, hai perfettamente ragione ma il bello di Lou Reed è proprio quello di essere un uomo di strada, e per la strada vengono le malinconie che poi passano, andando avanti, incontrando altre persone, cambiando paesaggio.